Imparare facendo. Le mani sono sempre la strada per apprendere. Il fare, il costruire, il manipolare, il realizzare un progetto scegliendo materiali, è dare forma e vita ai pensieri e alle idee. Quando si sperimenta in prima persona, si fa qualcosa che corrisponde alle nostre necessità interiori, che stimola il pensiero e emoziona, allora nasce la concentrazione, quella che tanto noi insegnanti desideriamo durante le nostre lezioni e che vorremmo quando i bambini svolgono un’attività (preparata da noi). Ogni attività dovrebbe sempre avere come spazio principe quello del fare, in autonomia, collaborando tra pari. Osservarli mentre fanno dà la grande opportunità al docente di vedere il singolo in relazione con se stesso e con gli altri, mentre si svolge il suo processo di apprendimento. Coglierne i punti di forza, notare le difficoltà, come vengono affrontati i problemi che via via si pongono, le abilità sociali di collaborazione, di saper chiedere l’aiuto giusto…ammirare la creatività inesauribile dei bambini per comunicare ciò che hanno dentro. Il bambino mentre fa, pensa, riflette sul pensiero e può controllare l’errore.
Un’esperienza molto creativa e …..sensoriale
In classe 2^ durante un percorso di arte-italiano-educazione affettiva intitolato “Le grandi domande”, abbiamo letto moltissimi libri, tra i quali: “La favola dei Caldomorbidi” (Claude Steiner 1969). Per ogni lettura è stata realizzata un’attività pratica per supportare la comprensione del testo e per rendere l’esperienza dell’ascolto un dialogo vivo, una ricerca di senso profondo. Dopo la lettura interpretativa della storia “La favola dei Caldomorbidi” abbiamo realizzato in classe sia i “Caldomorbidi” che i “Freddoruvidi”. Dalla lettura della storia dei Caldomorbidi emerge una scoperta bellissima, i doni non costano nulla! Li possiamo costruire noi e donarli in ogni momento, e quanti ne vogliamo. Questo fa emergere il desiderio di produrre concretamente i Caldomorbidi così da averli sempre a disposizione in classe. Insieme abbiamo progettato come avrebbero dovuto essere questi oggetti. Con: piccoli pezzetti di stoffa morbida, battuffoli di cotone, leggere piume, fiori colorati, nastri lucenti e campioncini di profumo, ago e filo, stoffa e forbici… si costruiscono insieme i Caldomorbidi. Ad ogni Caldomorbido prodotto si abbina una frase che faccia bene al cuore. Tutto viene messo dentro un sacchetto, sempre costruito da noi, e messo a disposizione di tutti. L’esperienza di lavoro è stata documentata e rielaborata con l’uso dei tablet di classe, facendo foto, rielaborazioni con applicazioni e inserendo alcune pagine nell’e-book costruito a fine percorso.
Dopo la costruzione dei Caldomorbidi è nata spontanea dai bambini la necessità di realizzare anche i Freddoruvidi. A gruppetti o individualmente è stato realizzato il progetto dei Freddoruvidi, è stato costruito l’elenco dei materiali necessari e ogni bambino ha contribuito portando a scuola materiali o oggetti che pensava potessero andare bene per realizzare i progetti. Così sono stati costruiti ed è emersa la proposta di tenerli uniti in un luogo sicuro, per cercare di non utilizzarli…
Sono seguite attività autogestite dai bambini di utilizzo e/o regalo di Caldomorbidi, scambio durante tutto il corso dell’anno scolastico e negli anni successivi! Facendo insieme ci si è confrontati con se stessi e con gli altri, è stato realizzato qualcosa da donare o da utilizzare nel momento del bisogno, da condividere e scambiare. Questo ha portato ad avere una maggiore attenzione verso le necessità proprie e dell’altro, osservando e ponendosi in modo attento, rispettoso e disponibile.
Utilizzo dei Caldomorbidi e attività digitale di costruzione e-book.
Imparare facendo è una palestra di autonomia, di sperimentazione e di relazione.